Photo: Red Bull Content Pool
Sono passati più di trent'anni dall'ultima volta che la Formula 1 ha corso in Africa, e l'assenza del continente dal calendario è diventata sempre più evidente ogni stagione che passa.
L'ultimo Gran Premio del Sudafrica si è tenuto a Kyalami nel 1993, chiudendo un lungo e memorabile capitolo della storia della F1. Nel corso degli anni, molti hanno ipotizzato un ritorno e, di recente, nuove offerte da parte di Sudafrica e Ruanda hanno portato la speranza che ciò possa avvenire presto.
Storicamente, Kyalami occupa un posto speciale nella F1. Dal 1967 al 1993 ha ospitato 21 Gran Premi, regalando momenti memorabili come la famosa vittoria di Jody Scheckter nel 1975, unico sudafricano a vincere la gara di casa. Tuttavia, le tensioni politiche dell'epoca dell'apartheid hanno portato all'abbandono della gara. Da allora, l'Africa è stata il pezzo mancante nel puzzle globale della F1.
Negli ultimi anni, gli sforzi per riportare la F1 in auge sono aumentati. Kyalami è ancora una volta al centro dell'attenzione. Sono in atto piani per aggiornare lo storico circuito agli standard FIA di Grado 1, essenziali per ospitare un Gran Premio, con circa R177 milioni di euro destinati a miglioramenti come l'ampliamento delle aree di deflusso e l'aggiornamento dei dispositivi di sicurezza. Il governo sudafricano sostiene pienamente il progetto, sperando in un ritorno entro il 2027.
Nel frattempo, Città del Capo ha lanciato la propria candidatura. Invece di far rivivere un vecchio circuito, la città propone un nuovissimo tracciato stradale di 5,7 km che passa davanti al Green Point Stadium e al lungomare, incorniciato dallo splendido scenario della Table Mountain. L'idea è quella di creare un evento glamour in stile Monaco in Africa e, grazie alla forte infrastruttura turistica e all'esperienza di Città del Capo nell'ospitare grandi eventi, è considerata una seria concorrente.
Ad aggiungersi alla concorrenza c'è il Ruanda, che di recente ha fatto notizia annunciando ufficialmente l'intenzione di ospitare un Gran Premio vicino a Kigali, presso l'aeroporto internazionale di Bugesera, che sarà presto completato. L'ex pilota di F1 Alexander Wurz è coinvolto nella progettazione del circuito permanente e il progetto gode del forte sostegno del presidente Paul Kagame. Il Ruanda vede in questo progetto un'opportunità per rafforzare la propria immagine internazionale e promuovere le proprie ambizioni di trasformazione economica.
Ogni candidatura ha i suoi punti di forza e di debolezza.
Kyalami porta con sé tradizione, un circuito già esistente e un appassionato sostegno locale. Ma necessita di importanti aggiornamenti per soddisfare i severi standard di sicurezza odierni.
Città del Capo offre una sede moderna, visivamente spettacolare e con solide infrastrutture, ma i circuiti stradali sono costosi da allestire e possono essere complicati dal punto di vista logistico. Inoltre, il calendario presenta già molti circuiti stradali.
Il progetto del Ruanda rappresenta un'audace nuova frontiera per la F1, che si affaccia su un mercato nuovo con strutture nuove di zecca, anche se la costruzione di una pista da zero sarà estremamente costosa e potrebbe aprire dibattiti sul cosiddetto "lavaggio sportivo". Le ambizioni del Ruanda sono state anche oggetto di controversie politiche, con la Repubblica Democratica del Congo che ha inviato una lettera di preoccupazione alla FIA, sollevando problemi di tensioni regionali.
L'amministratore delegato della F1, Stefano Domenicali, ha chiarito che il ritorno in Africa è una priorità. È l'unico continente attualmente assente dal calendario e tutti, dai fan ai piloti come Lewis Hamilton, hanno chiesto un cambiamento. Nei prossimi mesi si deciderà quale candidatura potrà avere successo, e il 2027 sembra la prima data realistica per una gara.
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