Francesco Bagnaia ha dichiarato di essere disposto a sacrificare il finale di stagione se si svolgerà a Valencia come previsto. Il campione in carica sta lottando per il suo terzo titolo ed è tra i numerosi corridori che stanno esprimendo preoccupazioni etiche sullo svolgimento della gara a Valencia, viste le gravi inondazioni e le perdite di vite umane nella zona.

Nonostante le preoccupazioni sollevate da questi piloti durante l'evento di questo fine settimana in Malesia, la MotoGP continua a dare priorità allo svolgimento della gara a Valencia, anche se ciò significa posticipare la data originariamente prevista. Bagnaia ha espresso le sue obiezioni morali alla gara di Valencia nel corso di una conferenza stampa durante il Media Day in Malesia e ha fatto una dichiarazione decisiva il primo giorno in pista.

“Anche se questo significa sacrificare il mio obiettivo finale di vincere il titolo, non sono disposto a correre a Valencia,”ha detto Bagnaia, che è in svantaggio su Martin di 17 punti in vista del GP di Malesia. “Spero sinceramente che considerino che, eticamente, data la situazione attuale, non è la cosa giusta da fare.”

Mentre Martin condivide l'idea che sarebbe preferibile spostare la gara, venerdì ha confermato che parteciperà comunque se l'evento si svolgerà a Valencia. “Questa è una situazione molto delicata sia per noi piloti che per la Dorna,” ha detto Martin. “Sembra estremamente impegnativo per tutti andare a Valencia. Mi rimetto alla decisione della Dorna e del governo. Se alla fine decideranno di organizzare la gara lì, noi dovremo adeguarci.”

Il venerdì, Bagnaia ha iniziato in grande stile, facendo registrare il miglior tempo nelle FP1 e vincendo la sessione di prove. Quando a Bagnaia è stato chiesto se essere in testa in entrambe le sessioni sia importante o se sia una sorta di tattica psicologica, ha risposto: “È difficile puntare al primo posto in entrambe le sessioni del venerdì. Ci sono riuscito solo in passato, ad Assen. Jorge è caduto, ma non credo che sia stato per quello. C'è sempre un po' di pressione, il che è normale. Ma il nostro obiettivo è vincere, non intimidire nessuno.